Proseguiamo col nostro viaggio alla scoperta della frutta estiva e questa volta incontriamo la ciliegia. Il nome deriva dal greco kérasos che poi ha originato il nostro cerasa, il portoghese cereja, lo spagnolo cereza, il francese cerise e l’inglese cherry. Per quanto riguarda le origini Plinio il Vecchio ci dice che venne importata dall’attuale Turchia a Roma nel 72 a.C. e da qui la coltivazione si diffuse in tutto l’impero. Nel 1400 questo frutto ebbe anche l’onore di essere rappresentato in diversi quadri di soggetto sacro e vanta anche un santo patrono: san Gerardo dei Tintori la cui ricorrenza cade il 6 giugno. Sono citate anche in poesie di Garcia Lorca e di Pablo Neruda e protagoniste di vari detti popolari, notissimo “una ciliegia tira l’altra” e in Liguria “magiu u porta l’asagiu, giügnu cerèije au pügnu”. Nel 1700 se ne diffonde la coltivazione in tutta Europa e nel 1933 si ha notizia della prima sagra dedicata alla ciliegia svoltasi a Marostica.
Su questa pianta è fiorita una ricca serie di miti un po’ in tutto il mondo. Nella mitologia greca era la pianta sacra a Venere e i suoi frutti pare portino fortuna agli innamorati. In Sicilia si dice che le dichiarazioni d’amore fatte sotto un ciliegio saranno sempre fortunate. Le leggende Sassoni raccontano che gli alberi di ciliegio ospitino delle divinità che proteggono i campi. In Finlandia dicono che il colore rosso di questo frutto sia il simbolo del peccato. Nel folklore inglese pare che sognare un albero di ciliegie presagisca sfortuna mentre se ci spostiamo a Oriente in Cina rappresenta la bellezza femminile e il Giappone ne ha fatto il fiore simbolo nazionale fornendo anche una spiegazione per il colore rosa dei suoi fiori: sembra che in origine fossero bianchi ma dopo che i samurai caduti in battaglia vennero sepolti sotto gli alberi di ciliegio i petali divennero rosa a causa del sangue dei valorosi guerrieri; anche i samurai che decidevano di suicidarsi pare scegliessero di farlo proprio sotto questi alberi.
Ricordate di esprimere tre desideri la prima volta dell’anno che mangiate le ciliegie; piantate un ciliegio vicino a casa se volete preservarla dagli eventi naturali avversi ma non raccogliete i rami fioriti per decorare la casa: questo pare che renda nullo l’effetto benefico.
La raccolta avviene in prevalenza in giugno avendo l’accortezza di completare quella delle ciliegie precoci prima del giorno di San Giovanni perché pare che dopo vengano infestate da piccole larve bianche chiamate per questi “giovannini” mentre ci sono varietà più tardive che maturano attorno alla metà di luglio.
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