Torino. Salone del Gusto 2012: orto africano e presidi Slow Food

20 ottobre 2012
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Mercato e incontri alla Fiera del Lingotto dal 25 al 29 ottobre

Cibi che cambiano il mondo è il tema che sintetizza il Salone del Gusto e Terra Madre 2012.  Da giovedì 25 a lunedì 29 ottobre, per la prima volta le due iniziative sono un unico grande evento aperto al pubblico (dalle 11 alle 23; biglietto intero: 20 euro, 16 il ridottom anche su www.slowfood.it). La manifestazione, alla Fiera e all’Oval di Torino è organizzata da Slow Food, Regione Piemonte e Città di Torino, in collaborazione con Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.

Centro nevralgico della manifestazione è il grande orto africano di 400mq, dove scoprire le varietà di ortaggi a foglia, le erbe medicinali e le piante utili per combattere gli insetti nocivi. Accanto all’orto, è allestita un’esposizione di antichi arnesi da lavoro, molti dei quali sono a noi ormai sconosciuti.

Molti i cuochi che si alternano ai fornelli nella Cucina di Terra Madre, in cui degustare specialità asiatiche, mediorientali, africane e oceaniche. Riflettori puntati sull’Australia, che organizza un vero e proprio barbecue. L’Asia presenta specialità dal Bhutan al Giappone e ospita chef appartenenti a comunità indigene thailandesi e indiane. E poi c’è l’Africa con il seffa, couscous dolce algerino, la faraona al pepe selvatico del Madagascar e l’aperitivo tipico del Burkina Faso, solo per citare alcune ricette.

Nel Mercato internazionale ricordiamo il British Pub con una selezione di birre artigianali provenienti da Scozia, Inghilterra, Cornovaglia e Yorkshire. Non mancano il sidro e i succhi analcolici, per accompagnare i piatti british più tipici. La Polonia alterna cuochi che preparano ricette nazionali con specialità protette e prodotti biologici. Da non perdere i pierogi (i famosi gnocchi) e zurek (minestra di farina di segale e carne), in abbinamento alle classiche bevande. Formaggi artigianali e di montagna, vini e distillati, erbe aromatiche e piante medicinali, confetture: quattro percorsi guidano i visitatori attraverso i Balcani, dalla Romania alla Serbia, dalla Bulgaria alla Turchia, per gustare i sapori e vivere le tradizioni di una penisola tanto ampia quanto omogenea culturalmente e gastronomicamente.

Passando all’Asia la Corea presenta la sua millenaria tradizione che vede il cibo legato alle terapie mediche orientali. Ecco quindi dimostrazioni della cucina dei templi buddisti, cibo di strada, aromi e spezie che arricchiscono verdure e carni di vario tipo, per accontentare ogni palato. Nove i Paesi attraverso i quali viaggiare lungo la magica Via della Seta: Armenia, Azerbaigian, Georgia, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan, Ucraina e Uzbekistan.

Tra gli stand dell’America Latina si possono gustare e confrontare le caratteristiche aromatiche di caffè, cacao, miele e distillati da venti Paesi. Si tratta di prodotti delle comunità del cibo, come il café femenino delle donne peruviane, o di Presìdi, come il miele di ape nativa della Sierra Norte di Puebla dal Messico. Gli appassionati di distillati agricoles possono soddisfare la propria curiosità degustando alcune produzioni come la cachaça biologica di Divinopolis dal Brasile, invecchiata in barili di quercia per più di due anni, e il liquore di frutti coltivati da una cooperativa di donne a Montevideo, in Uruguay.

Dedicato al caffè è il bar della Casa della Biodiversità: qui si può spaziare tra Africa e America Latina grazie ai caffè dei Presìdi Slow Food: quello selvatico della foresta di Harenna, in Etiopia, il guatemalteco delle terre alte di Huehuetenango, il caffè della montagna Camapara in Honduras e la varietà robusta dell’Uganda. Un’originale preparazione è il caffè della comunità indiana di Nigiris, filtrato secondo tradizione. Torna al Salone l’Honey Bar, dove un centinaio di apicoltori e cacciatori di miele provenienti da tutto il mondo si riuniscono per addolcire i palati dei visitatori con degustazioni e attività di analisi sensoriale.

Un angolo di riflessione aperto anche a chi vuole capire meglio la complessità delle dinamiche che governano la pesca e come migliorare la salute degli oceani con piccoli gesti quotidiani è quello della campagna Slow Fish. Pescatori, trasformatori, esperti del settore, cuochi, rappresentanti di organizzazioni internazionali e delle comunità di Terra Madre si incontrano per scambiare le loro esperienze e affrontare le problematiche che affliggono le comunità della pesca nel mondo, discutendo di gestione delle risorse, tracciabilità e vendita diretta, diritto alla pesca e molto altro.

Questa la suddivisioni degli spazi del Salone. Tre padiglioni di Lingotto Fiere (1, 2 e 3) sono dedicati al mercato italiano, con oltre 200 prodotti dei Presìdi Slow Food, le comunità di Terra Madre e centinaia di espositori organizzati per regioni. Il padiglione 2 accoglie anche gli sponsor, il Caffè letterario e musicale e lo stand di Slow Food.

L’Oval ospita il mercato internazionale: a guidare i visitatori tra le bancarelle ci sono i Personal Shopper, studenti dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche pronti ad accompagnare il pubblico alla scoperta dei segreti della gastronomia delle diverse regioni italiane e della storia di alcuni prodotti simbolo. N

Nel collegamento tra il padiglione 3 e l’Oval esordisce la Piazza della pizza, dove i migliori i pizzaioli italiani utilizzano nelle loro pizze i prodotti dei Presìdi Slow Food. Ed ecco tornare anche le Cucine di strada, espressione autentica e culturalmente valida della tradizione di poter mangiare velocemente, senza rinunciare al valore gastronomico. Si arriva così allo spazio dedicato all’Enoteca, anch’esso collocato tra Lingotto e Oval, con oltre 1200 etichette italiane.

Le sale sono occupate a ciclo continuo dalle Conferenze. Un’area sui generis allestita per la prima volta al Salone è il Circo dei Sapori del Monferrato, un vero e proprio tendone da circo posizionato tra Lingotto e Oval animato da mattina a sera con un mix di spettacoli, cultura, momenti di riflessione e un prestigioso parterre di maestri di cucina che si misurano con i prodotti di pregio delle province di Alessandria e Asti.

Foto: by stephane333, da Flickr

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