Un goloso bocciolo di fiore. E Neruda gli dedicò una poesia
CARCIOFO
Valori nutrizionali per 100 g
Kcal 22
Proteine 2.7 g
Lipidi 0.2 g
Carboidrati 2.5 g
Fibra 5.5 g
Riprendiamo la nostra rubrica su frutta e verdura e questa volta ci dedicheremo al carciofo, che al contrario di quanto molti pensano è un bocciolo e non un frutto: se lasciato stare, infatti, diventa un fiore azzurro. Il nome è molto simile in diverse lingue: si va dall’arabo harsaf, passando per lo spagnolo alcachofa e il portoghese alcachofra per arrivare al nostro carciofo.
È una pianta di coltura molto antica (se ne hanno descrizioni che risalgono all’VIII secolo a.C.), originaria del Medio Oriente e già usata dagli Egizi nella preparazione di diversi piatti; anche i Romani lo cucinavano con acqua e vino. Fu introdotto dagli spagnoli in Sicilia verso la fine del 1200 e da qui si è poi diffuso nel resto dell’Italia. Il nome pare derivi da cinis poiché c’era l’usanza di concimare con la cenere i terreni in cui si sarebbero piantati i carciofi. Un’altra versione ci porta alla mitologia latina che racconta di Giove, innamorato di una ragazza di nome Cynarauna che venne poi trasformata nella pianta di carciofo.
Ne possiamo trovare sia varietà primaverili che autunnali; con le spine, come il sardo e quello di Albenga oppure senza come la varietà romana (detto anche mammola); verdi o violetti (come quello toscano o quello di Provenza e di Perinaldo), e lo si usa per antipasti, primi piatti, torte salate e contorni.
E ancora qualche piccola curiosità. Pablo Neruda ha dedicato addirittura un poema a questo ortaggio: Ode al carciofo (Oda a la alcachofa). In passato in California c’era anche un concorso di bellezza che incoronava Miss carciofo e che venne vinto nel 1946 da Marilyn Monroe.
Non sapete come cucinare i carciofi? Ecco un’idea.
Foto: by Marina Shemesh, da Flickr