Farina di ceci e lievito per un tipico fritto genovese
Quest’oggi parliamo di uno stuzzicante genovese: i cuculli, che a buon diritto rientrano nella categoria del cosiddetto finger food. Sono un cibo ligure, ma hanno origine araba e devono il nome alla loro forma che ricorda quella dei bozzoli del baco da seta (coccoli). Potrete trovarli nelle friggitorie del centro storico, da Sottoripa a via Ravecca (magari in abbinamento a panissa e farinata), oppure ai banchetti di fiere e sagre. Il tipico cartoccio a forma di cono in cui vengono serviti è detto peppià.
La nostra specialità ha dato anche il titolo a una filastrocca: A riunda di cuculli
A l’è a riunda di cuculli
che tò moe a l’ha ruttu i tondi
a l’ha ruttu i recamme
cinque lie ghe son costè.
A l’è a riunda di cuculli
i cetroin sensa i peigulli
a bursetta recamma
scignuria sciu spezià.
A l’è a riunda de zenà
che comensa u carlevà
carlevà u l’è zà passou
l’ommu du saccu u se l’è piggiou.
Potete anche provare a farli in casa. Ecco una breve ricetta.
Ingredienti: 400 gr di farina di ceci, un cubetto di lievito di birra, acqua (circa due tazze), maggiorana tritata, sale, olio extra vergine di oliva
Utensili: ciotola per impastare, cucchiaio di legno (o frusta a mano), padella a sponde alte, carta per fritti.
Procedimento: in una ciotola mettere la farina di ceci e mescolando col cucchiaio o la frusta diluire con acqua fredda fino a ottenere una pastella densa. Aggiungere il lievito di birra sciolto in poca acqua tiepida e mescolare bene. Lasciare riposare per almeno 4 ore. Al termine rimescolare bene la pastella e aggiungere la maggiorana tritata. Scaldare l’olio in una padella a sponde alte e friggere la pastella a cucchiaiate (poche alla volta) per qualche minuto, fino a che non risulta gonfia e dorata. Scolare e metterli su carta per fritti per assorbire l’eccesso di olio. Servire caldi spolverizzati di sale.
Foto: by Erica Repaci
