Oggi è il 13 ottobre e magari proprio oggi siamo stati in 13 a tavola. Ma perché il 13 è così malvisto, al punto che si parla di una vera e propria triscaidecafobia? Perché sui vecchi ascensori e sui campanelli un po’ vecchi leggiamo ancora 12, 12a, 14? Le radici storiche ci sono: nel 1307 quando Filippo il Bello fece arrestare i cavalieri Templari, era venerdì 13: tale giorno – così – è stato da molti considerato tutt’altro che benaugurante.
Ma perché essere in 13 a tavola è così malvisto? La superstizione ci fa tornare all’Ultima cena: a quel tavolo il tredicesimo era Giuda e la situazione, quindi, fa pensare al tradimento e alla morte.
Ma questa credenza avrebbe origini più antiche e ci porta in un banchetto degli dèi narrato dal mito nordico di Norse. Loki, dio della distruzione, si sarebbe intromesso causando l’uccisione del dio Balder, difensore degli uomini e degli altri dèi contro gli esseri malvagi.
Il 13 ‘sfortunato’ lo troviamo anche nel teatro. Il francese Marc-Gilbert Sauvajon ha scritto la commedia Tredici a tavola: la trama si regge proprio sulla superstizione della padrona di casa al momento di organizzare il cenone della vigilia di Natale all’idea di farlo in tredici.
Cosa fare se siamo in 13 a tavola? La cosa migliore sarebbe non cedere alle superstizioni e mangiare di gusto. Ma per chi ci crede, niente paura: c’è chi apparecchia per 14 e serve le corrispondenti pietanze che verranno poi consumate dagli altri convitati. In Inghilterra e in Scozia, ma anche negli Stati Uniti, in casi come questo troverete a tavola un gatto di porcellana che avrebbe il duplice scopo di tenere lontano il malocchio e portare il numero degli ospiti a 14.
Secondo altre tradizioni il 13 può portare bene. In Francia durante la notte di san Silvestro è considerato benaugurante mangiare 13 tipi diversi di frutta secca per avere prosperità nell’anno venturo. Un’usanza simile le ritroviamo anche in alcuni paesi della Calabria dove per il cenone della vigilia di Natale vengono servite 13 portate. A Torino, invece, il ristorante 13 a tavola la prende con ironia: in un tavolo da 13 commensali l’ultimo posto è occupato da un portafortuna.
Foto: by riptheskull, da Flickr