Iniziamo oggi la nostra rassegna di piatti di Carnevale con la schiacciata: è un dolce tipico di Firenze, ricoperto da zucchero a velo e con sopra il giglio, simbolo della città, realizzato con la polvere di cacao. Il nome non ci deve confondere: si tratta, infatti, di una torta soffice ed elegante. Oltre alla versione classica ne esistono alcune varianti: ripiena di panna montata, crema chantilly, crema al cioccolato, crema pasticcera. Questa delizia si può consumare fino alla Quaresima.
La torta viene servita non in fette a spicchio ma in piccoli rettangoli: questo perché, come ci raccontano i lettori, la teglia per cuocerla tradizionalmente deve essere rettangolare. La ricetta che si tramandano i maestri pasticceri resti segreta: vediamo quindi come preparare una delle tante versioni casalinghe di questo dolce:
Ingredienti: 375 g di farina, 180 g di zucchero, 120 g di burro, scorza d’arancia, zucchero a velo, 1 cucchiaio di liquore all’arancia, 3 bicchieri di succo d’arancia, 1 bustina di zucchero vanigliato, un cubetto di lievito di birra, 3 uova, burro per ungere la teglia, sale.
Utensili: ciotola, cucchiaio, teglia rettangolare.
Preparazione: versare la farina a fontana in una ciotola, mettere al cento il lievito di birra sciolto in acqua tiepida e lavorare, eventualmente aggiungendo un po’ di acqua, fino ad avere un impasto omogeneo. Mettere a lievitare per circa due ore. Al termine unire alla pasta i tuorli, il burro, la scorza di arancia grattugiata, il succo di arancia, il liquore, un pizzico di sale e lo zucchero. Imburrare una teglia rettangolare dai bordi bassi e stendere l’impasto nello spessore di circa 2 cm. Coprire con un canovaccio e far lievitare per un’altra ora e mezza. Cuocere in forno preriscaldato a 180°C per 30 minuti. Levare dal forno e cospargere di zucchero a velo; se volete realizzare anche il giglio ritagliate la sagoma in cartoncino, appoggiatela sulla torta e cospargete di polvere di cacao. Si può consumare sia tiepida che fredda, in versione base oppure farcita secondo il proprio gusto.