Cos’hanno in comune Recco e Arnad, Norcia o Roccaverano? Un Fattore Comune per cui un’eccellenza agroalimentare rende celebre un luogo in Italia e nel mondo. Una denominazione è più di una semplice etichetta ma genera dei circuiti e un pubblico di appassionati di produzioni agroalimentari di qualità. L’enogastronomia, infatti, è diventato uno dei mezzi di promozione turistica più importanti in Italia.
Fattore Comune, non a caso, è anche il nome dell’evento dedicato alle eccellenze agroalimentari tutelate dall’Unione Europea e accomunate da una denominazione che mette in risalto il comune da cui l’eccellenza prende l’identificazione. E noi, martedì 21 novembre, ci siamo andati. In questa occasione, insieme a Edoardo Raspelli e ai produttori, abbiamo (ri)scoperto sei prodotti provenienti da altrettanti comuni e diverse regioni.
Lardo d’Arnad DOP (Valle d’Aosta): ottenuto dal lardo della spalla e del dorso dei suini e poi preparato con sale, erbe aromatiche e ricoperto di acqua salata. Le prime notizie di questo prodotto risalgono al 1570. Ideale da consumare con il pane scuro valdostano e qualche goccia di miele.
Robiola di Roccaverano DOP (Piemonte): prodotta con solo latte crudo di capra in 10 comuni della provincia di Asti e 9 della provincia di Alessandria. Le origini di questo formaggio si possono far risalire ai Celti. Si può consumare da sola o entrare a far parte dei ripieni della tradizione locale.
Maccheroncini di Campofilone IGP (Marche): pasta secca ottenuta con uova e farina. Contrariamente a quanto si può pensare dal nome, sono una pasta lunga che grazie all’essiccatura lenta trattiene molto bene il sugo (ottimi col ragù di carne). Le prime notizie risalgono al 1400
Prosciutto di Norcia IGP (Umbria): di forma tondeggiante, non salato all’assaggio ma con un profumo lievemente speziato. Questo prosciutto veniva già prodotto in epoca romana; ideale da gustare col pane senza sale o con formaggi umbri.
Pane di Genzano IGP (Lazio): realizzato con lievito madre e con doppia lievitazione, viene cotto nei forni a legna. La crosta è di colore scuro e si presta molto bene alla realizzazione delle bruschette. Le testimonianze più antiche risalgono al 1600.
Focaccia di Recco col formaggio IGP (Liguria): consiste di un impasto di farina, acqua olio e sale tirato in sfoglie sottili che racchiudono un cuore di crescenza. Viene prodotta solo nei comuni di Recco, Avegno, Sori e Camogli e le prime notizie riportano al tempo delle invasioni saracene.
L’evento è stato organizzato dal Consorzio della Focaccia di Recco col formaggio e con il patrocinio Regione Liguria, Comune di Recco, Camogli, Sori e Avegno e Camera di Commercio di Genova