Siamo ormai vicini alla Pasqua, in questo anno così particolare che ci sta facendo vivere in un tempo sospeso. Se pensiamo a questa festa però ci viene subito in mente il dolce che la rappresenta, ovvero la colomba.
E’ un dolce che ha origine antica, tanto che la leggenda fa risalire la sua comparsa ai tempi del re longobardo Alboino che dopo tre anni di assedio riuscì ad entrare a Pavia il giorno della vigilia di Pasqua; mentre stava decidendo quale sarebbe stata la sorte della città si presentò un vecchio con dei pani dolci a forma di colomba e glieli offrì in segno di pace. Alboino gradì così tanto questi pani che promise di rispettare la città e i suoi abitanti.
Esiste poi una versione che chiama in causa la regina Teodolida e San Colombano il quale, invitato a pranzo, rifiutò le vivande a base di selvaggina perché in periodo di Quaresima. La regina si offese e allora il monaco disse che avrebbe mangiato la carne solo dopo averla benedetta: quando lo fece le pietanze divennero delle colombe di pane bianco.
Una terza ipotesi fa risalire la colomba alla battaglia di Legnano; sarebbe stata ideata da un condottiero del Carroccio in onore delle colombe che durante la battaglia si erano posate sulle insegne lombarde.
La colomba come la conosciamo noi ha una storia molto più prosaica: nasce infatti verso il 1930 con Dino Villani, direttore della pubblicità alla Motta (oggi diremmo marketing) che pensò ad un sistema per riutilizzare i macchinari per i panettoni anche in primavera. Villani ideò così un dolce simile al panettone, da consumare a Pasqua, inventando lo slogan il dolce che sa di primavera. L’impasto base ancora oggi prevede l’uso di farina, uova, burro e zucchero e scorza di arancia candita ma ne esistono varianti con creme e farciture diverse. Nonostante le origini recenti, oggi la colomba è un prodotto agroalimentare tradizionale della Lombardia.
Come di consueto vi proponiamo anche la ricetta. La ricetta ha origini industriali e perciò vi avvertiamo che è piuttosto laboriosa: servono infatti cinque impasti successivi prima di poter passare alla cottura. Viste le circostanze particolari in cui ci troviamo potrebbe essere l’occasione di sperimentare questa preparazione.
Ingredienti per l’impasto: 600 g di farina (meglio 200 g di farina 00 e 400 g di farina di Manitoba), 250 g di burro, 200 ml di latte, 150 g di canditi misti (arancia e cedro), ½ cubetto di lievito di birra, 150 g di zucchero, 6 tuorli, 50 g di miele, sale, vanillina, scorza di arancia e limone grattugiate. Per la glassa: 80 g di farina di mandorle, 2 albumi, 50 g di mandorle intere non pelate, granella di zucchero.
Utensili: ciotola per impastare, cucchiaio di legno per impastare, stampo a forma di colomba.
Procedimento: fate il primo impasto con 200 g di farina, il lievito e metà del latte; formate un impasto omogeneo e lasciate lievitare al caldo per 45 minuti. Al termine unite altri 200 g di farina, 100 g di zucchero, la metà del burro e il resto del latte; impastate fino a ottenere un impasto elastico e lasciate riposare per 2 ore al caldo. Siamo arrivati quindi al terzo impasto in cui aggiungerete il resto degli ingredienti; dopo aver lavorato bene lasciate riposare al caldo per tutta la notte. Il giorno successivo lavorate nuovamente l’impasto e rimettete a lievitare per un’ora. Ripetete il procedimento un’altra volta, mettete l’impasto nello stampo e lasciate riposare per un’altra ora.
Nel frattempo preparate la glassa unendo la farina di mandorle allo zucchero a velo; aggiungete poi gli albumi e il miele. Dovete ottenere un composto denso che non cola una volta steso sulla colomba. Cospargete con le mandorle intere e la granella di zucchero. Cuocete in forno preriscaldato a 200°c per 15 minuti, poi abbassate a 180°C e continuate a cuocere per altri 35 minuti facendo attenzione che la glassa non si scurisca troppo.