Ristoranti indiani
a Torino: Il Karmacola

11 luglio 2011
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All’ingresso del locale ci sono alcune ciotole di polveri colorate su un carretto. Le ruote ricordano quelle delle biciclette e sembra piuttosto antico. Sono terre che si usano in una grande festa indiana chiamata Holi, che si svolge nel mese di otttobre. In essa le persone tirano queste polveri in aria o addosso, un po’ come i coriandoli, e poi si bagnano in un tripudio di colori.

Il locale di cui stiamo parlando è il Karmacola (Torino, Lungo Dora Siena 12). La nuova gestione è passata nelle mani dei cognati Rajesh Kumar (storico chef del locale) e Kalia Shiv Kumar. In un ristorante già raffinato e ricco di proposte, il cambio ha portato all’introduzione di nuovi piatti per esaltare i sapori tradizionali del Punjab (regione settentrionale dell’India).

L’ambientazione della sala è sobria ma ricercata. Nulla è lasciato al caso. Non è l’India dei tempi coloniali e dei marajah quella che i gestori vogliono far rivivere, ma qualcosa di diverso e contemporaneo. Tra una selezione di mobili antichi e la modernità dei profilati in ferro si ricerca un ambiente ispirato agli esterni della vecchia Delhi. La ricreazione di una serra completa la scenografia con un tocco di luminosità. L’esplosione dei colori, diversi per ognuna delle pareti richiama i muri a chiazze delle case, così come le insegne in hindi richiamano quelle dei mercati indiani. Nulla di caotico, comunque: il Karmacola è un ristorante dalle atmosfere e dalle musiche soffuse, una scacchiera di salette tranquille e un po’ovattate dove prevalgono i tavolini a due. Una meta ideale per una cena a lume di candela senza fretta. Molto particolare è anche la sala all’ingresso con i tavolini bassi, ideali per gustare un aperitivo sui cuscini, o una scelta un po’ originale per una cena.

Tra le molte ricette della tradizione indiana, il ristorante propone anche una sua invenzione: il Karma Masala, una grande portata di una decina di piattini: “un po’ tutta l’India in un piatto”, dicono i titolari. Potendo così scegliere, dopo gli assaggi, il proprio gusto preferito. I prezzi dei menu si aggirano sui 25 euro a testa, un po’ di più per una cena alla carta. Non è molto, in fondo, per un’esperienza che coinvolge tutti i sensi, tra ambienti, musiche, profumi, colori e sapori ricercati e coinvolgenti.


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