Sta in vaso sul terrazzo,
è piccante e può diventare
una conserva: il peperoncino

26 luglio 2011
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Il peperoncino (Capsicum) è diventato ormai da qualche anno protagonista sulle nostre tavole. Conosciuto e usato da moltissimo tempo (sembra che ci siano reperti archeologici risalenti al 5500 a.C.), è originario delle Americhe. Grazie a Cristoforo Colombo, oggi viene coltivato un po’ in tutto il mondo in diverse varietà grazie alla sua capacità di adattarsi al clima. Da noi è detto peperoncino perché il suo gusto ricorda (con buona fantasia) quello del pepe. In America era chiamato chili e ancora oggi gli inglesi lo chiamano in questo modo.

La sostanza responsabile della piccantezza è la capsicina che interagisce coi termocettori presenti nella nostra bocca trasmettendo una sensazione di bruciore. Il livello di piccantezza viene misurato usando la Scala Scoville. Avete esagerato o avete morso per sbaglio un peperoncino o una salsa piccante?  Il sistema migliore per alleviare la sensazione di bruciore è quello di bere un bicchiere di latte o mangiare un po’ di formaggio (anche il pane va abbastanza bene). Una curiosità: la maggior parte di capsaicina non è nei semi ma nella membrana interna del peperoncino.

Facile da coltivare, il peperoncino si adatta anche al vaso sul terrazzo di casa. Per quanto riguarda il consumo, oltre che fresco,  si può mettere sott’olio, a seccare al sole e ridurre in polvere (mettendone poi un pizzico di questa sulla pasta), congelarlo o usarlo per fare conserve.  Negli ultimi anni, poi, è diventato un ingrediente di alcuni cioccolati, ma è un discorso a parte.

Visto che siamo in estate, ecco la ricetta di una conserva, con capperi, tonno e acciughe.

Ingredienti: 1 kg di peperoncini piccanti tondi, 1 l di aceto bianco, 1 l di vino bianco, sale, 100 g di capperi sotto sale, 200 g di tonno sott’olio, 6 acciughe sotto sale, olio extra vergine di oliva, vasi di vetro (tipo Bormioli) da 500 ml.

Preparazione: togliere il picciolo e i semi ai peperoncini lasciandoli interi; far bollire l’aceto, il vino e il sale, spegnere e lasciar raffreddare. A questo punto immergere i peperoncini e lasciarli riposare per 24 ore. Al termine toglierli dal liquido e metterli a sgocciolare. Nel frattempo preparate il ripieno frullando il tonno sgocciolato, i capperi e le acciughe. Riempite i peperoncini col ripieno, metteteli nei vasetti e ricoprite con l’olio.

C’è anche un evento dedicato al peperoncino. In Italia è molto diffuso nelle regioni del Sud: se siete dalle parti di Diamante, in Calabria, potete assistere al Festival del peperoncino che si tiene in quella città dal 1992 (quest’anno è dal 7 all’11 settembre). Più informazioni si trovano sul sito della concittadina Accademia italiana del peperoncino.

Nella foto: una composizione di peperoncini, by Blumenbiene (Flickr)

 

 

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