Dal 13 al 16 ottobre nel centro storico di Cuneo ci sarà la tredicesima edizione della Fiera nazionale del Marrone. Gli spazi espositivi saranno aperti giovedì (17,00 – 23,00) venerdì, sabato (10,00 – 23,00) e domenica (10,00 – 21,00).
La manifestazione risale agli anni Trenta. Ripresa nel 1999 dopo un lungo periodo di sospensione ha ottenuto il riconoscimento di fiera regionale (2005) e nazionale (2009). Oltre ai marroni di Cuneo vede protagoniste altre eccellenze del territorio come i vini, la carne e una serie di prodotti ispirati al principio del “chilometro zero”. Numerosi i laboratori didattici e gli stand degli artigiani locali. L’elenco completo e dettagliato è disponibile sul sito dell’evento dove è disponibile anche un ricco ricettario di specialità a base di marroni.
Uno spazio sarà dedicato alle birre alla castagna. Nate in Corsica negli anni novanta, nell’ultimo periodo sono diventate un vero e proprio fenomeno della produzione artigiana italiana; se ne contano quasi una trentina, sparse su tutta la penisola.
Il castagno è coltivato da tempi antichissimi sia per il legname che per il frutto. È una pianta originaria dell’Europa, diffusa da greci (se ne trova traccia negli scritti di Senofonte) e romani (come riportato per esempio da Virgilio) e poi dagli ordini monastici durante il Medioevo per declinare poi a partire dal Rinascimento e soprattutto nell’Ottocento con la diffusione sempre maggiore dei cereali.
Fino a pochi decenni fa era una risorsa alimentare primaria per la gente di montagna che ne ricavava la farina. Oggi si coltivano soprattutto le varietà di castagne e marroni più pregiate, usate per produrre i marron glacè, oppure consumate bollite o sotto forma di caldarroste. L’uso della farina è limitato per lo più all’industria dolciaria, del castagnaccio e (in Liguria) alla produzione delle trofie “matte”. Un’altra produzione importante e diffusa un po’ in tutta Italia è il miele di castagno.
Foto: by pizzodisevo, da Flickr