Tipica della stagione fredda, la bagna caoda un tempo veniva preparata in un pentolone di rame detto peila. Qui rimaneva ben calda e tutti i commensali vi intingevano le verdure. Oggi si usano anche dei tegamini individuali di coccio detti fôjòt tenuti al caldo su appositi fornelletti a candela.
Le verdure, sia crude che cotte, vengono servite in un grande piatto da portata posto al centro della tavola: generalmente si usano peperoni, insalata, verza, carote, cardi, radicchio, porro, patate, cipolle, barbabietola al forno, tupinabò (topinambur) tagliato sottile e cavolfiore lesso.
Non tutte le ricette sono uguali: ne esistono alcune che prevedono l’uso del burro insieme all’aglio (soprattutto nelle zone di Cuneo e di Biella). Alcuni addolciscono il sapore dell’aglio mettendolo in acqua fredda o nel latte per qualche ora. Altri aggiungono alla salsa dei gherigli di noci.
Volete cimentarvi a casa? Ecco cosa vi serve per 6 persone: 15-18 acciughe sotto sale pulite e sfilettate (ad esempio quelle di Monterosso), 6 teste d’aglio (la tradizione ne vuole una a persona, poi potete anche ridurre un po’), 600 ml d’olio d’oliva, meglio se ligure.
Preparazione: spellare l’aglio e affettarlo sottile. Metterlo in una padella con un pochino di olio e farlo rosolare stando attenti che non prenda colore. A questo punto si uniscono i filetti di acciuga e si aggiunge il restante olio poco alla volta mescolando con un cucchiaio di legno. Si continua la cottura a fuoco basso (la salsa non deve bollire!) finchè le acciughe si saranno completamente disfatte. Adesso la salsa è pronta da portare in tavola nell’apposito tegamino di coccio con fornelletto.
Foto: by Rubber Slippers, da Flickr