Un locale storico, tra trappiste, Gueuze e Framboise
Diciotto spine, decine di bottiglie e qualche fermentazione spontanea a Genova Quinto. Chi lo conosce ha già capito che stiamo parlando dell’Irish Pub di via Bolzano 23. Il locale, aperto da più di 25 anni, già da un bel po’ ha lasciato i grandi boccali di ‘bionda’ per orientarsi verso i malti e i luppoli artigianali provenienti da tutta Europa.
Tranquilli: niente di gastrofighetto. In più di 25 anni l’ambiente è rimasto quello di un tipico pub: bancone alto con le spine, tavoli in legno, panche e sgabelli parecchio spartani. Il locale, già abbastanza frequentato in settimana, diventa conviviale nel weekend quando si riempie di allegre compagnie (per sedersi senza aspettare è meglio arrivare presto).
Andiamo al sodo. Il pub dispone di 18 spine tra cui Guinness, O’Hara (che Irish sarebbe altrimenti?), Blanche de Namur, Punk Ipa, Pietra, Kwak e non solo. Per chi ha gusti più sbarazzini non manca la panaché, sia bionda sia rossa. Alcune spine – come è usuale – sono fisse, altre a rotazione. I prezzi: la media (artigianale) costa 5 euro, una cifra onesta rispetto alla media.
Per quanto riguarda le bottiglie il locale propone più di 100 etichette. Tra le trappiste ricordiamo Orval e tutte le Chimay (Dorée compresa); restando in Belgio potremo provare la dolce Bloemenbier e un grande classico come La Chouffe. Non mancano birre britanniche (anche la IPA is Dead, edizione limitata di Brewdog), irlandesi, né qualche interessante fermentazione spontanea (lambic, kriek, gueuze sono calati di numero, ma le marche più comuni hanno lasciato spazio a bottiglie più di nicchia). Tra le italiane c’è l’imbarazzo della scelta: ricordiamo birrifici come Almond ’22 e Del Borgo.
La birra chiama cibo. Su questo punto l’Irish si conferma polposo. L’ultima volta ci siamo dati a un sostanzioso hamburger (170 g di carne, tanto per dare l’idea) con formaggio, pomodori, insalata, cipolle e chi più ne ha più ne metta. Per quanto riguarda le patatine confermiamo sia la croccantezza sia la bontà dell’olio, per cui si esce belli pieni, ma non appesantiti. I ‘tempi di consegna’ non sono sempre velocissimi (specie negli affollati weekend), ma la cosa è normale nonché indice di una preparazione dei cibi al momento. In lista abbiamo visto omelette, anche alcuni dolci, ma eravamo troppo sazi: sarà per la prossima volta.
Nella foto: le spine dell’Irish (dalla pagina Facebook del locale, a cui vi rimandiamo per maggiori info e contatti).